in una notte violata dal solito dolore
e vive la speranza celata negli occhi,
cullata nel cuore.
soave, forse ascolterebbe l’antologica
sofferenza, sorriderebbe magnanima
e non avrebbe paura di perdere la sua
serrata bellezza, il suo osannato splendore.
ogni alba, ogni tramonto e meritano
un posto d’onore nel cielo e nel cuore
degli umani.
ogni squallido artificio umano e quella stella,
non consuma la sua incantevole effige
dinnanzi al compromesso.
solcherà quel cielo oceanico, con timidezza
sfiorerà le altre stelle e le animerà
di nuova luce.
Quella sofferenza silenziosa la innalzerà
a divinità, su un palcoscenico di nuvole
nessuno l’ammirerà.
morirà ancora una volta in quella lacrima cristallina
e pura, l’amara parabola dell’universo.
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