"La gente a tutto è disposta a rinunciare, fuorchè ai propri errori."

(Indro Montanelli)







mercoledì 26 giugno 2013

LA SCOMPARSA DELL'ORSETTO

“Aiutatemi, aiutatemi! Non riesco più a trovare il mio orsetto di peluche!”

“Dove può essere finito, il mio piccolo amico? La mamma dice di non preoccuparmi, dice che magari si è nascosto da qualche parte in casa. Dice che lo troveremo e che starà di nuovo con me, il mio compagno di ogni notte.

Mentre lo dice, però, abbassa la testa, guarda il pavimento e fa un piccolo sospiro. Poi, riprende le sue faccende, dopo avermi regalato un timido sorriso. Anche lei è preoccupata, lo vedo, non sa certo se tornerà…

Tutto è cominciato qualche giorno fa, avevo invitato i miei amici a giocare a casa mia: dovevamo sfidarci con il mio nuovo gioco per la playstation. Dovevamo stare in camera mia e, così, ho pensato di togliere tutti quei pupazzi…sembrava la camera di un bambino piccolo!

L’ho messo nell’armadio, al buio… forse ce l’ho tirato, senza neppure guardarlo. Poi, ho giocato per ore con i miei amici, senza pensarci più. Credo di non averlo cercato neppure per dormire quella notte. Era al sicuro, infondo…

Però, da quel giorno non l’ho più visto: forse nell’armadio c’è un buco magico e profondo, forse ci sono i folletti e l’hanno rapito…forse era offeso e se n’è andato!

Ora dormo senza di lui la notte, tutto solo nel mio lettino e non ho più paura; mamma da qualche mese spegne anche la luce e poi scompare dietro una porta chiusa. Di giorno, dopo i compiti, c’è lo sport, ci sono gli amici, e pure la playstation. I giorni passano e solo ogni tanto, quando sono solo, penso al mio orsetto.

Non l’ho più trovato…forse non l’ho neanche più cercato.”

Da quando sono diventato grande, ho pensato mille volte a cosa potesse voler dire crescere; ho cercato dei momenti, dei ricordi precisi, degli eventi simbolici. Non ho trovato grandi risposte. Solo una cosa per me è certa: quando è scomparso il mio orsetto mi sono sentito grande per la prima volta. Il tempo, poi, è passato velocemente e c’erano tante cose da fare; ma solo ora capisco che quel giorno oltre a diventare grande, ho anche provato per la prima volta un sentimento del tutto nuovo. Un sentimento che non conoscono i bambini e che non dovrebbero mai conoscere: quel giorno, senza il mio orsetto di peluche, ho conosciuto, per la prima volta, la solitudine.


Si diventa ogni giorno più alti, con la presunzione di non fermarsi mai. Giorno dopo giorno, si imparano parole nuove, e si usano subito tutte per raccontare le esperienze nel mondo. Si conoscono le regole e si impara, seriamente, a rispettarle. Almeno un po’, si smette di sognare.
Si possono costruire tante definizioni per un bambino che cresce, ma solo le immagini possono davvero raccontarlo: un peluche impolverato in soffitta, un pallone sgonfio in garage, le ginocchia senza più ferite quotidiane, uno sguardo che perde un po’ di immaginazione e un sorriso che ha conosciuto la diffidenza.

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