"La gente a tutto è disposta a rinunciare, fuorchè ai propri errori."

(Indro Montanelli)







venerdì 30 marzo 2012

E LO CHIAMANO WELFARE

Come ogni giorno, come ogni mattina aprire il giornale, accendere la tv e confrontarsi con il mondo. Entrare in contatto con il fuori che sempre ti riserva novità belle o brutte, semplicemente notizie.

Tu sei quella in un piccolo rettangolo chiuso, in un pacchetto, come la televisione per chi la guarda.
Fuori il tutto, l’inaspettato per definizione.

E questa è la teoria.

In pratica oggi apri il giornale e scopri che un altro uomo ha tentato di uccidersi, si è incendiato.
Come è successo? Quattro mesi dopo l’ultimo stipendio.

Secondo anche nella notizia. Perché già il giorno precedente, un suo “collega” aveva proposto la stessa soluzione per sé: aveva lasciato i saluti, le scuse ed era uscito con la tanica piena, verso la commissione tributaria.
Tassato da morire.

Fa sconcerto l’abitudine, per uno strano gioco di parole.
Fa sconcerto il fatto che non ce lo crei più.

Senza retorica, senza polemica.
Non c’è ora da adottare un’invettiva da sindacalista, né un argomento di partito.

Allora richiudo il giornale, silenzio.

Quando la cronaca si mescola con la politica il potenziale è alto, il rischio sempre amaro.


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